LETTERATURA torna alla homepage
PRECICERONIANA CICERONIANA AUGUSTEA IMPERIALE RISORSE
     
Ovidio


  Cerca







Progetto Ovidio - database

 

 


 torna alla pagina precedente
 passim precedente

autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum III,64
 
originale
 
[64] Omnis igitur talis a philosophia pellatur error, ut, cum de dis inmortalibus disputemus, dicamus digna dis inmortalibus. De quibus habeo ipse, quid sentiam, non habeo autem, quid tibi adsentiar. Neptunum esse dicis animum cum intellegentia per mare pertinentem, idem de Cerere; istam autem intellegentiam aut maris aut terrae non modo comprehendere animo, sed ne suspicione quidem possum attingere. Itaque aliunde mihi quaerendum est, ut et esse deos, et quales sint dii, discere possim, quoniam, qualis tu eos esse vis, agnoscere non possum.
 
traduzione
 
64. Sia bandito pertanto dalla filosofia siffatto errore si che, quando si parla degli d?i immortali, si dicano cose degne degli d?i immortali. A questo riguardo io ho la mia opinione da esprimere, ma non vedo come possa accordarsi con la tua. Secondo te Nettuno sarebbe uno spirito intelligente diffuso nel mare e lo stesso sarebbe Cerere per la terra. lo per? non solo non riesco a comprendere codesta intelligenza del mare o della terra, ma neppure riesco ad immaginarla. Conviene pertanto che mi ispiri ad altre fonti per provare l'esistenza e la natura degli d?i quali tu li concepisci.
 

aggiungi questa pagina ai preferiti aggiungi ai preferiti imposta progettovidio come pagina iniziale imposta come pagina iniziale  torna su

tutto il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti, ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski

  HOMEPAGE

  SEGNALA IL SITO

  FAQ 

ideatore, responsabile e content editor NUNZIO CASTALDI (bukowski)
powered by www.weben.it

Licenza Creative Commons
i contenuti di questo sito sono coperti da Licenza Creative Commons